Le polemiche di Salvini e Stucchi contro la manifestazione del 25 aprile a Bergamo sono artefatte e strumentali.
Etichettare come “divisivo” il corteo di oggi additando al pubblico ludibrio un singolo striscione come ha fatto Salvini sul suo profilo Instagram (esponendo i ragazzi fotografati dietro lo striscione ai commenti violenti e offensivi dei suoi followers) vuol dire mancare di rispetto nei confronti di migliaia di cittadini bergamaschi che, lontani anni luce da qualsiasi forma di intolleranza, hanno sfilato pacificamente in nome della libertà e della democrazia.
Cittadini e rappresentanti istituzionali di diversa appartenenza politica: con buona pace dell’ossessione dei leghisti per le “bandiere rosse”, erano presenti tra gli altri esponenti del Movimento 5 Stelle come la deputata Guia Termini e il consigliere regionale Dario Violi. Rappresentanti di forza politica che a livello nazionale governa insieme alla Lega.
I dirigenti della Lega dovrebbero invece provare a cogliere il motivo profondo che ha spinto così tanti bergamaschi a manifestare: la volontà di festeggiate la Liberazione, certamente, ma anche di testimoniare la preoccupazione per una ripresa neofascista sempre più allarmante. Una deriva che il ministro dell’interno Salvini avrebbe il dovere di affrontare facendo rispettare la Costituzione e le leggi, invece di straparlare di un inesistente “derby tra fascisti e comunisti”.
Gli assenti, oggi più che mai, hanno torto.

Antonio Misiani
Senatore PD