Il deputato bergamasco del PD, Antonio Misiani, è intervenuto in Aula alla Camera in merito all’interpellanza urgente presentata dall’on.Pia Locatelli sulla questione del raduno neofascista di Rovetta. “Non posso dirmi soddisfatto della risposta del governo” – ha affermato Misiani – “il raduno in oggetto non è una composta riunione di reduci della Repubblica Sociale Italiana, è la maggiore adunata neofascista di questo Paese che dal 1986 coinvolge e porta, in provincia di Bergamo, centinaia di nostalgici del fascismo, con una simbologia che rappresenta una offesa nei confronti di una terra e di un popolo, quello bergamasco, che come tante parti di questo Paese si è battuto contro l’oppressione nazifascista, pagando un prezzo altissimo, anche per mano della divisione «Tagliamento». Noi riteniamo che questo raduno violi la Costituzione, che sancisce il divieto di riorganizzare sotto qualunque forma il disciolto partito fascista. Viola la legge vigente che considera reato l’apologia di fascismo e reato l’incitazione alla violenza e all’odio e alla discriminazione per motivi razziali, etnici, religiosi o nazionali. Fatto ancor più grave, quest’anno l’adunata si svolge in concomitanza con il 25 maggio, con
un grande momento di democrazia: le elezioni europee e amministrative che peraltro, come tutti gli appuntamenti elettorali, inibiscono, il giorno delle votazioni, qualunque tipo di manifestazione dal contenuto politico e propagandistico.” “Per tutti questi motivi” – ha concluso Misiani – “con tutto il rispetto delle posizioni espresse dal Governo, noi non possiamo dirci soddisfatti.”
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