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Scontro acceso a Omnibus (La7) tra il viceministro dell’Economia, Antonio Misiani, e Ylenja Lucaselli, deputata di Fratelli d’Italia e imprenditrice, sulle misure prese dal governo Conte Due per aiutare le zone italiane messe in ginocchio dal contagio del coronavirus.
Ad accendere la miccia è il giornalista del Corriere della Sera, Goffedo Buccini, che osserva: “Bisognerebbe porre in questione i disastrosi provvedimenti assistenzialisti del governo precedente, cioè il reddito di cittadinanza e quota 100“.
Lucaselli concorda: “Noi di Fratelli d’Italia l’abbiamo detto sin da subito sul reddito di cittadinanza. Adesso però dobbiamo concentrarci sulla sanità e sul tessuto economico, pensando a una rimodulazione della tassazione nelle zone rosse”.
Prende la palla al balzo la conduttrice Gaia Tortora, che incalza più volte Misiani sul reddito di cittadinanza.
Il senatore del Pd elenca i quattro punti fondamentali che il governo Conte Due vuole fare nell’immediato: estendere massimamente gli ammortizzatori sociali per impedire la perdita di posti di lavoro, attuare meccanismi di compensazione per i settori maggiormente colpiti e stanziare ulteriori risorse per la sanità pubblica, qualora necessarie. E sul quarto punto precisa: “La cosa più importante per far ripartire l’economia il più rapidamente possibile è spendere le risorse, che oggi sono già stanziate, per investimenti pubblici e privati, perché abbiamo oltre 200 miliardi di euro stanziati dai governi di tutti i colori politici, che questo Paese non riesce a spendere”.
“Ripeto la domanda – insiste Tortora – È possibile immaginare un ritocco su quota 100 e sul reddito di cittadinanza?”.
“È possibile innanzitutto spendere i soldi degli investimenti pubblici e privati – ribadisce il viceministro – perché in Italia ci vogliono mediamente 15 anni per fare un’opera che abbia un valore superiore ai 100 milioni. Però poi il ponte di Genova lo abbiamo fatto in due anni. Ricordo che noi abbiamo una emergenza qui e ora. Chiederemo al Parlamento 3 miliardi e 600 milioni di euro, che basteranno per fare una prima di serie di cose utili ai territori che stanno più soffrendo per il contagio da coronavirus”.
“Quindi, lei ci sta dicendo che è possibile mettere mano al reddito di cittadinanza e a quota 100”, ripete la giornalista.
“Io sto dicendo che, quando costruiremo la manovra di bilancio del 2021, faremo tutti i ragionamenti del caso – risponde Misiani – Quota 100 finisce nel 2021 e non verrà prorogata. Stiamo discutendo con le organizzazioni sindacali su quale tipo di meccanismo costruire per sostituirla. Segnalo sommessamente che quota 100 rischia di mettere in difficoltà anche il SSN e il pubblico impiego, ma in merito mi sono espresso sempre in modo molto netto, sia ora, sia quando ero all’opposizione”.
“E sul reddito di cittadinanza?”, chiede Tortora.
“Il reddito di cittadinanza va migliorato“, afferma il viceministro.
“No, no, perché lo avevamo già sentito dire“, ribatte la conduttrice.
“Lo abbiamo sentito dire e lo faremo – replica Misiani – Però mi lasci dire una cosa: possiamo fare tutte le discussioni filosofiche che vogliamo sul reddito di cittadinanza, però oggi noi dobbiamo dare una mano agli 11 Comuni della zona rossa e ai settori maggiormente colpiti”.
“Parlavamo del reddito di cittadinanza, perché sono stati investiti dei soldi”, insorge la parlamentare Lucaselli.
E Misiani non ci sta: “Ma, scusate, abbiate pazienza: veramente pensate che bisogna togliere soldi alla lotta alla povertà per affrontare un’emergenza? Voi mi potete chiedere di spendere meglio dei soldi o di fare funzionare meglio il reddito di cittadinanza. Non toglieremo un euro al reddito di cittadinanza, che in questo Paese è lo strumento per combattere la povertà. Per affrontare l’emergenza del coronavirus troveremo i soldi in un altro modo. Chiaro? I soldi li troviamo da un’altra parte”.