palazzo frizzoniUna «candidatura forte». Parola di Antonio Misiani, onorevole Pd. E non proprio renziano. «Così dicono…».Tutto bene, quindi?«Direi proprio di sì, a me la presentazione è piaciuta: ci sono idee, passione e voglia di fare. Mi è piaciuto il riconoscimento del lavoro del gruppo consiliare in Comune… E poi c’è quella voglia di fare squadra che è importante».Beh, detto da lei che non era tra i più convinti sulla candidatura…«Però… Non ero tra i più convinti, sì, ma ho sempre considerato Gori una risorsa,. E in tempi non sospetti».Però…«Però ho sempre detto che il Pd aveva la fortuna di contare su più risorse per queste elezioni amministrative: abbiamo dato la priorità all’unità del partito, prendendo atto della forte richiesta della base. Penso che Gori possa essere un eccellente punto di sintesi. Lavoreremo tutti insieme per vincere le primarie di coalizione prima e le elezioni vere e proprie poi: e la base di partenza è ottima». Dieci anni fa lei era segretario provinciale dei Ds, e il centrosinistra vinceva le elezioni.«Altro clima, altra stagione».Quella volta il candidato non arrivò dal partito, ma fu Roberto Bruni.«Ecco, questa volta è invece espressione del partito».Di relativamente fresco ingresso, però.«Ma è decisamente apprezzabile il fatto che l’iscrizione di Gori sia datata due anni fa. In tempi nei quali iscriversi ad un partito è un atto quasi temerario».Misiani, diciamola tutta: nell’immaginario collettivo Gori non è proprio il profilo classico del candidato Pd.«Indubbiamente è un profilo che parla anche al di fuori del Pd, ma questo è un valore aggiunto in una città come Bergamo, conservatrice e moderata. E il centrosinistra vince quando sa andare oltre il proprio perimetro classico: è innegabile».Non è che per voler allargare il perimetro esterno, si perde poi qualcosa all’interno?«No, non credo. Se il progetto è convincente e sa interpretare i valori storici del centrosinistra in una chiave adeguata al 2014, non vedo perché».Frase di Gori: «C’è tutto il Pd qui con me».«Innegabile che la sua candidatura abbia un larghissimo consenso all’interno del partito. A cominciare da Elena Carnevali e tutti noi». Se lei fosse nei panni di Franco Tentorio…«Mi preoccuperei, se è questo che vuole sapere».Lui temeva più la Carnevali.«Sono profili diversi. Tentorio non è comunque un candidato da sottovalutare. Per intenderci, non sarà una passeggiata per il centrosinistra: ma la candidatura di Gori è davvero molto forte».n D. N.