“Bisogna bloccare l’aumento dell’Iva: il governo deve utilizzare tutti gli spazi finanziari disponibili per evitare questa nuova mazzata per le famiglie. I dati Istat presentati oggi confermano il crollo dei consumi e la pesante erosione del potere di acquisto delle famiglie. L’aumento dal 21 al 22% avrebbe un impatto ulteriormente negativo, colpendo innanzitutto i ceti più deboli e accentuando la caduta della domanda interna.

Si intervenga tramite una rimodulazione dell’Imu prima casa, cancellandola tranne che per il 15% più benestante dei proprietari e si integri l’operazione con una riduzione e razionalizzazione della spesa pubblica meno produttiva. Stoppare l’aumento dell’Iva e ridurre il cuneo fiscale sono due traguardi indispensabili per dare sollievo alle famiglie e per rimettere in moto la macchina della nostra economia”.

Antonio Misiani