“Il secondo step della ‘flat tax’ da 65.000 a 100.000 non avrà seguito nella legge di Bilancio. Ci sono anche problemi di mancata comunicazione e autorizzazione da parte della Commissione europea. Per il resto manterremo da 0 a 65.000 magari con qualche paletto in più rispetto alla normativa. Già nella discussione nella scorsa legge di Bilancio erano emerse alcuni paradossi nell’applicazione della ‘flat tax’ da 0 a 65.0000 che cercheremo di correggere per evitare abusi”. Così a Sky TG24 Economia il viceministro all’Economia Antonio Misiani parlando della flat tax per le partite iva.

La somma dei redditi, come ad esempio quello da lavoratore dipendente, “è uno dei temi di discussione – ha spiegato Misiani – . Il punto vero è avviare una complessiva riforma dell’Irpef. Oggi è un sistema vecchio di più quarantasei anni che mostra limiti evidenti. C’è un fuga dall’Irpef che ha portato alla proliferazione di regimi sostitutivi. È tempo di una riflessione organica e strategica sul futuro dell’imposizione personale dei redditi nel nostro Paese. Ovviamente non possiamo farla a due giorni dalla presentazione della legge di Bilancio”.