infophoto_20120411_121805745_low_p00005108242.jpgÈ passata un’altra settimana e il ddl che abolisce il finanziamento pubblico ai partiti rischia di non essere discusso dall’aula della Camera dei Deputati. Mentre il Pd sta facendo una battaglia di trasparenza e legalità, il Pdl non riesce a chiudere l’accordo e si dedica a lotte interne. I parlamentari del Pdl che intendono confluire nella “nuova” Forza Italia lavorano affinché i rimborsi elettorali del vecchio Pdl possano confluire nelle casse di Fi; di contro, coloro che hanno scelto di rimanere nelle file del Pdl remano nella direzione opposta per trattenere le risorse pubbliche. Il Pdl, inoltre, frena l’iter di approvazione della nuova legge perché vorrebbe introdurvi la depenalizzazione del reato di finanziamento illecito dei partiti (emendamento che vede il Pd assolutamente contrario).

Altro nodo cruciale riguarda il tetto massimo alle donazioni da parte dei privati, che il Pd da subito ha posto come condizione irrinunciabile. Il nostro obiettivo è un modello fondato su un autofinanziamento diffuso da parte degli elettori. Non condividiamo un sistema in cui le scelte politiche del nostro paese vengono condizionate o determinate da coloro che dispongono di grandi risorse economiche per finanziare la politica.  L’abolizione del finanziamento pubblico diretto può rappresentare una sfida, soprattutto per noi del Pd, che abbiamo una rete di oltre 6000 circoli locali. Ma è anche una grande possibilità di tornare più vicino agli elettori e ai cittadini. Già lo scorso anno, su proposta del Pd, il finanziamento pubblico è stato ridotto del 50%, ma grazie alla grande partecipazione dei nostri elettori abbiamo potuto realizzare vari progetti e iniziative.